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giovedì 1 maggio 2014

Caetano Veloso, música do Brasil

il cantautore brasiliano Caetano Veloso
Dopo quattro anni di assenza, torna a esibirsi in Italia venerdì 2 maggio a Padova, il più grande musicista dell'America Latina, il brasiliano Caetano Veloso.

di Luca Ferrari, luca.goestowest@gmail.com
giornalista/fotoreporter – web writer




Venerdì 2 maggio il Gran Teatro Geox di Padova ospita un gigante della musica internazionale: Caetano Veloso. A 70 anni compiuti, non solo è il più straordinario artista dell'America Latina, ma può stare a buon diritto tra i grandi nomi della cultura pop-rock ancora in attività come Bob Dylan, Leonard Cohen, Paul McCartney e Brian Wilson.

Questo non solo per la sua storia (la fondazione del Tropicalismo, i dischi con Arto Lindsay, etc..) ma proprio per la sua produzione più moderna: un'autentica rinascita e reinvenzione come solo pochi riescono a fare. Sul palco, insieme a Veloso, la Banda Cê composta da Pedro Sa (chitarre), Marcello Callado (batteria) e Ricardo Dias Gomes (basso elettrico). 

Prima del concerto, un altro evento a ingresso libero. A partire dalle 18.30, nel foyer del Geox, si terrà, un incontro dedicato a Jobim e alla rivoluzione della Bossa Nova, cui parteciperà anche Caetano Veloso. Al tavolo con lui, Salvatore Solimeno, traduttore ed adattatore di "Antonio Carlos Jobim, una biografia” di Sérgio Cabral, Loris Casadei, editore di CasadeiLibri, Gabriella Casiraghi, presidente dell’associazione culturale Miles, organizzatrice del Padova Jazz Festival e Juliano Peruzy, italo-brasiliano, conduttore radiofonico, produttore discografico ed organizzatore di eventi.

Il motivi per cui  Caetano Veloso ha accettato di buon grado di parlarci di Antonio Carlos Jobim e della sua “rivoluzione dolce”, chiamata bossa nova, sono riportati in suddetta biografia di Jobim, di cui si riporta uno stralcio (pag. 126-127 della biografia) [qui si parla delle reazioni all’uscita nel 1958 di “Chega de saudade”

“(…) La grande rivoluzione fu quella che provocò nelle teste dei giovani e degli adolescenti che da li a qualche anno avrebbero dato vita  ad una delle più fantastiche generazioni di compositori sorte in tutta la storia della musica popolare brasiliana. A Santo Amaro da Purificação , nel Reconcavo Baiano, Caetano Veloso a 16 anni, abbandonò definitivamente il progetto di lavorare nel cinema per darsi alla musica. Fu un impatto a doppia reazione: la prima quando ascoltò Chega de saudade, cantata dalla cantante Marisa Gata Mansa, in un programma della Rádio Mayrink Veiga, la seconda provocata dal disco di  João Gilberto. “Fu il segno più nitido che una canzone abbia mai lasciato nella mia vita” (…) questa canzone, tutti la cantano. Ieri in Santo Amaro [da Purificação, Bahia], oggi, tutti conoscono Chega de saudade. È una canzone inno della musicalità brasiliana. E la musicalità brasiliana è molto importante (…)”.

Il feeling tra la città euganea e il Brasile appare chiaro. Dopo aver dedicato una piccola ma fortunata rassegna sull’incontro fra Brasile ed il jazz, Brasil_Jazz@Crowne,  si appresta a realizzare un “Omaggio a Tom Jobim” nell’ambito  Padova Jazz Festival 2014 (10-16 Novembre) e l’edizione italiana di “Antonio Carlos Jobim, una biografia” di Sergio Cabral, con traduzione ed adattamento di Salvatore Solimeno.

Alegria, Alegria di Cateano Veloso

Cateano Veloso (a sx) - foto Andrea Franco

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